Ma la musica rock era solo un pretesto, i Pere Ubu, intendevano, con suoni che trasmigravano da un lato allaltro, intrisi di citazioni, forti di climi metallici e martellanti, dare voce ad una generazione diversa da quella di dieci anni prima.
I primi EP sono datati 1975.
Final Solution ha inizio con i segnali elettronici a là Pink Floyd di
Astronomy Dominè, seguiti dai rimbombi del basso. La musica è assai meno astratta delle opere seguenti, ma brilla comunque per inventiva, in special modo per quanto riguarda leffettistica, non smentita dal ritornello pseudo-pop. In verità, questa musica anticipa il funk dei tardi Pink Floyd (
The Wall, che forse per questo risulta, ad un ascolto più approfondito, piuttosto banale), ma anche dei
Joy Division.
Heart Of Darkness se è possibile è ancora più prodromica, vera musa ispiratrice della produzione della band di Curtis. Il basso pulsante introduce, il canto strozzato prosegue in uninfinita agonia che trova catarsi nellincedere della batteria e nel tripudio del synth.
Il capolavoro, come detto, è del 1978.
The Modern Dance:
Non Alignment Pact apre lalbum e porta con se suoni punk con inserti funky. Il tutto allinterno di un clima glaciale (forse in questo sono stati debitori dei negletti Residents). Segue
The Modern Dance , autoindulgente quanto geniale, quasi a voler definire gli intenti e le deformazioni della band. Su una base funky violenta quanto orecchiabile viene inserito un minimalismo cadente e discendente, che si spegne a poco a poco, sino alla successiva esplosione (od implosione?).
Seguono dei brani più spiccatamente punk:
Street Waves, brano rock and roll di eccelsa fattura, anticipata da
Laughing, sorta di free-jazz del nuovo millennio con fiati e chitarra basso miscelati a voler creare un clima di disorientamento. E una geniale commistione di free-jazz ed avanguardia con il rock an.d roll
Chinese Radiation, appare la più melodica. Lassolo appare ripreso dai
Pink Floyd (a voler dimostrare, come nel caso dei Television, quanto siano labili i confini fra i generi). Ma è solo apparenza, una bolgia disumana anticipa i piano che batte colpi causali nel silenzio generale.
Il picco del disco viene raggiunto con i brani introspettivi
Over My Head e Sentimental Journey. Il primo è una diafana danza di spiriti al rallentatore con un che di tribale, il secondo è uno dei massimi brani rock dogni tempo. Un concerto di dissonanze (armonica, sax, corno) accanto a vetri che vanno in frantumi, mentre il synth imperioso di quando in quando duetta con la batteria
monstre. Il canto di Thomas non appartiene più alla terra (e siamo in zona
Buckley).
Altri brani piuttosto interessanti sono la conclusiva
Humour Me, fantasia lisergica cadenzata e
Real World dominata dal synth di Ravelstine.
The Modern Dance è così il capolavoro assoluto dei Pere Ubu, e uno dei massimi dischi del rock (e forse della musica) dogni tempo. La band è al massimo della forma, ogni singolo strumento, ogni singola cadenza, ogni minimo duetto è irresistibile e assolutamente alternativo. La grandezza della band renderà difficile, non solo bissare un simile capolavoro, ma anche avvicinarsi e renderlo commercializzabile. Infatti, pur avendo avuto una notevole influenza (su tutti i
Sonic Youth, il
sound della band non è stato imitato come quello dei Television o dei Velvet Underground, la loro influenza potrebbe piuttosto avvicinarsi a quella di Buckley, ed ha qualcosa di ultraterreno.
Dub Housing, del 1978, è la degna continuazione di
The Modern Dance, ma pecca un pò di barocchismi. La voce di Thomas sembra subire una metamorfosi, avvicinandosi sempre più allepilessia, i brani sono, per lo più, dei baccanali e perdono molte delle istanze avanguardistiche degli esordi.
I lavori che seguirono
The Modern Dance accentueranno la cacofonia a scapito della melodia.
New Picnic Time, del 1979, è un quasi inintelligibile coacervo di suoni, ora casuali, ora forsennati. La voce di Thomas contesa fra il grottesco e il disperato si staglia sempre più accanto a quella di
Beefheart, al pari delle composizioni, nelle quali, l
humour goliardico raggiunge livelli di sperimentazione tali da poter essere reputata opera di pura avanguardia. In
49 Guitars & One Girl il capolavoro nel capolavoro le frasi musicali si susseguono senza tregua, dominate dal
synth; in
A Small Dark Cloud si assiste ad una sorta di word-music devoluta e deturpata, mentre 4 è dominata dalla sezione ritmica e dal canto assente, ma, nello stesso tempo onirico di Thomas che si ripresenta puntuale nel brano successivo. E difficile riscontrare in altre band la capacità di creare suoni così involuti con una strumentazione così elementare.
One Less Worry costituisce forse la
summa delle capacità di canto peculiari di Thomas, che in
Make Hay rifiata affidando le mosse alla sezione ritmica ed al
synth. In
Goodbye, un brano ossianico e claustrofobico si risentono gli echi delle più lamentose litanie di
The Modern Dance.
In
Art Of Walking, del 1980, si assiste ad unaccentuazione della dissonanza. Sembra di ascoltare un
Trout Mask Replica di Captain Beefheart dominato dai sintetizzatori.
Go è caratterizzato da frasi più elementari dellalbum precedente.
Rhapsody In Pink risulta dominata dal pianismo e dai gorgheggi di Thomas, mentre
Arabia si snoda con un
sound orientaleggiante e non dissimile da un
carillon.
Misery Goats vede il recupero della vera sezione ritmica della band di Cleveland, che in
Rounder da il meglio di se lanciandosi in un pezzo fortemente dissonante. Ormai frastagliato il rumorismo di
Birdies fa il paio con il pulsare ininterrotto e tribale di
Lost In Art solo in parte smentito dalla discomusic di
Horses.
DISCOGRAFIA
·
The Modern Dance (1978) *****
·
Dub Housing (1978) **** 1/2
·
New Picnic Time (1979) *** ½
·
The Art Of Walking (1980) *** ½