, inaugurata da rumori concreti, per poi ripiegare in una litanìa ed in una bolgia di effetti elettronici;
Closer, dellanno successivo, se è possibile, è ancora più claustrofobico, segnatamente in brani come
Atrocity Exhibition, ritmato e circolare, con un ritornello che non pecca affatto di autoindulgenza, intrisa di un malcelato tribalismo.
Isolation, al contrario, pur non rinunziando ad un certo ritmo, sembra optare per una costruzione più semplificata, mentre con
Passover realizzano una classica
ballad dilaniata da squarci sonori allinterno di una struttura musicale tuttaltro che complessa. Gli squarci sonori si presentano puntuali anche in
Colony, che risulta comunque molto più musicale.
A Means To An End, ripropone alcuni dei motivi più abusati dalla band nei brani maggiori, che anticipano il pulsare di
Heart And SoulTwenty For Hours.
The Eternal recupera un certo afflato melodico, peraltro mai mancato nella musica del complesso, prima della fanfara di
Decades, che potrebbe ricordare i primi
Roxy Music.
Linfluenza dei Joy Division sui complessi degli anni 80 è stata immensa. Il loro chitarrismo, pur non aggiungendo molto a quello che già era stato espresso dai
Television , è stato di campale importanza per lavventura degli
U2 , mentre più o meno tutte le band degli anni 80 hanno utilizzato il basso come i Joy Division (che, probabilmente si erano ispirati ai
Pere Ubu ).
Di fatto, lelemento dark era pressoché ininfluente. I Joy Division non erano che la versione britannica dellesistenzialismo dei Television e del post-industrial dei Pere Ubu.
DISCOGRAFIA CONSIGLIATA
·
Unknown Pleasures (1979) ****
·
Closer (1980) *** 1/2
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