Carica sperimentale che manca quasi del tutto nel duo newyorkese. Troppo impegnati in evocazioni ed ossessioni esistenziali e brutali, si limitavano a richiamare quanto già fosse stato fatto, creando una commistione interessante ma limitativa.
Né si può negare che il suono abbia troppi punti di partenza e di arrivo precostituiti. Così, dalle spettrali
Rocket USA e Ghost Rider, si passa alle melliflue ed inquietanti
Cheree e Johnny, col valore aggiunto dellelegiaca
Che, anticipata dallorgia sonora alla Velvet Underground di
Frankie Teardrop.
I Remeber è forse il brano che più di altri si richiama al kraut-rock. Appare una rilettura di
Just A Second dei Faust.
Le successive prove dei Suicide saranno di una mediocrità addirittura imbarazzante, tanto per confermare, come nel caso dei
Pere Ubu e dei
Television , il calo dispirazione al quale siano state soggette le band della new wave.
DISCOGRAFIA CONSIGLIATA
·
Suicide (1977) *** ½
Home