Faust Iv, del 1973, è uno dei massimi capolavori dogni tempo e uno dei dischi più completi e maturi di sempre.
Krautrock da il nome ad un intero movimento. Un lungo brano strumentale elettronico, sospeso fra il minimalismo e i
Neu! . Pur non avendo nulla di demenziale, il brano aggiunge molto alla produzione, poiché appare una summa dei loro tentativi antiestetici di abbattere le regole estetiche, oltre che un grandioso affresco di spunti wagneriani, il brano fotografa al meglio la concezione del mondo della band tedesca. Non minore limpatto di
Lauft, che ha un inizio lento e romantico, assolutamente classicheggiante, prima di trasformarsi una devastante orgia elettronica e rasserenarsi, come nella tradizione dei Faust, in un messaggio di assoluta positività e poesia.
The Sad Skinhead è il brano più melodico ed accessibile, con un testo demenziale., mentre
Jennifer è una cupa ed articolata
ballad, nella quale si sentono forti influenze da parte dei
Velvet Underground.
Just A Second è un brano prodromico, che, sospeso fra i tentativi antiestetici di
Krautrock e una certa autoindulgenza, anticipa di molto la produzione dei
Suicide .
Picnic On A Frozen River , col suo suono quasi jazzistico, è una lunga jam che fa da contrappunto a
Jennifer, per quanto attiene laspetto musicale. In effetti, la si potrebbe scambiare per una suite dei
Genesis o dei
Gong . A questo brano può essere associata la zappiana
Giggy Smile.
Ma lennesimo insuccesso del complesso porterà allo scioglimento e ad un oblìo che durerà sino alla fine degli anni 80, in cui la successiva riunione non basterà a far rinverdire gli antichi lustri. In questo periodo, peraltro, è stato ripubblicato diverso materiale delle origini. In particolare,
71 Minutes presenta
Party 2, una lunga composizione nella quale lutilizzo dei sintetizzatori, unito ad una reiterazione delle frasi musicali appare essere la costante e la nota caratterizzante.
Nelle loro opere maggiori, i Faust, oltre a realizzare due dei massimi capolavori dogni tempo, hanno fotografato con maestria la natura e il destino della civiltà di fronte alla fine, regalando un messaggio positivo, contrappunto naturale della speranza umana nei confronti dellapocalisse rumoristico delle fasi centrali dei loro brani.
In tal senso, forte è la differenza rispetto a complessi quali i Velvet Underground, nei quali, non si osserva alcuna via duscita o messaggi positivi, essendo il portato estremo della concezione post-industriale (il tutto permesso). I Faust, invece si ribellano a tale giogo e, si distanziano anche dai Neu!, nei quali allapocalisse (compendiata dal caos sonoro dei loro sabba elettronici) non si contrappone alcun messaggio positivo (lorgano di chiesa).
DISCOGRAFIA CONSIGLIATA
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Faust (1971) **** ½
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So Far (1972) *** 1/2
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Tapes (1973) ***
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Faust IV (1974) ****
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