FRANK ZAPPA
recensioni


FRANK ZAPPA


Fra i musicisti rock degli anni ’60, Frank Zappa si ritagliò un posto di riguardo, in virtù delle sue lunghe e complesse partiture e per uno spirito goliardico pressoché inimitabile.


La sua musica era “totale” nel vero senso del termine, creando commistioni fra il jazz, il rhythm and blues, il rock, la musica classica. Inizialmente seguace di Edgar Varese, in seguito a capo del movimento freak, il suo primo disco – Freak Out!, del 1966 – è anche uno dei primi concept-album della storia. L’album è anche uno dei primi doppi, nonché la prima opera collage. Proprio questo è il tratto distinitivo dell’album, che in quanto tale, realizza il prototipo della musica totale. Si crea una commistione geniale fra tutti i mezzi di comunicazione disponibili, spaziando dalle più semplici melodie – le “stupid songs” ( Hungry Freaks, Daddy, I Ain't Got No Heart, Who Are The Brain Police?, Go Cry On Somebody Else's Shoulder, Wowie Zowie, Any Way The Wind Blows, I'm Not Satisfied ), parodia del folk, beat, psichedelia anni ‘60 – alla musica da camera, passando per il jazz. Il folk di How Could I Be Such A Fool è una delle prime prove del chitarrismo sfrenato zappiano, la libera digressione di fiati di You Didn't Try To Call Me uno dei primi conati avanguardistici di Zappa. C’è ancora tempo per il canto accorato di You're Probably Wondering Why I'm Here, per lo xilofono scatenato di Trouble Every Day, per la babele musicale di It Can't Happen Here. Brillano due suite: Help I'm A Rock e Return Of The Son Of Monster Magnet. Sono i veri prodromi dell’epopea psichedelica, poiché, in un modo o nell’altro, in maniera più o meno esplicita, Zappa ispirerà musicisti come i Pink Floyd , coi quali le cronache riportano un duetto d’eccezione (nel 1969 eseguirono assieme Interstellar Overdrive). Le sue suite, in effetti, molto avranno in comune con quelle dei quattro di Cambridge.


L’opera di Zappa prosegue all’insegna del collage dadaista con Absolutely Free e con l’opus Lumpy Gravy. We're Only In It For The Money, si segnala per il chitarrismo spaziale di Are You Hung Up? , i ritornelli orecchiabili – ma più maturi di Freak Out! - di Who Needs The Peace Corps?, di Concentration Moon, di Bow Tie Daddy, di What's The Ugliest Part Of Your Body? e di Let's Make The Water Turn Black, per il tono intimo ed esotico di Mom & Dad, per gli scherzi d’autore (la telefonata goliardica di Telephone Conversation). Ma le escursioni zappiane non si fermano a questo. Harry, You're A Beast è forse avanguardia + goliardia. La filastrocca Absolutely Free anticipa le visioni barrettiane, mentre Flower Punk è una brano prodromico che scimmiotta i riff dei Kinks. Le distorsioni assortite di Hot Poop e di Nasal Retentive Calliope Music (con la tecnica del collage) affiancano la pura avanguardia di Idiot Bastard Son, con disturbi sonori e voci che si accavallano e di Chrome Plated Megaphone Of Destiny omaggio al maestro Varése. L’album – fra i più indecifrabili di Zappa – si caratterizza forse per l’alternarsi dei toni cupi con le più semplici pop-songs. Mai come adesso il difficile si fonde col facile. Ne è un esempio la commistione fra hard-rock e canzonetta di Lonely Little Girl. Completano l’album la stralunata Take Your Clothes Off When You Dance e le intimiste What's The Ugliest Part Of Your Body? e Mother People.


Fra i notevoli mutamenti dell’organico e l’irrompere di una più marcata presenza della musica da camera, si presentano anche i primi vagiti del periodo bandistico, che si perfezioneranno con Uncle Meat, del 1969, in cui la title-track appare essere il compendio di tutto ciò che fosse possibile udire in quegli anni. Dog Breath è la più goliardica del lotto.


Da molti ritenuto il suo capolavoro, senz’altro il suo album più comunicativo, Hot Rats, che prende il nome dalla nuova formazione che lo accompagna sembra essere il più vicino al jazz. Interamente strumentale, salvo Willie The Pimp, cantata da Captain Beefheart , che, in effetti, non sembra aggiungere molto a quanto fosse stato già offerto dai due autori in termini di composizione e di strumentazione. In verità la cifra stilistica dell’album è costitutita dal ripetersi continuo delle stesse frasi musicali, con continue mutazioni del timbro (le “variazioni”). In tal senso, i brani Peaches En Regalia una delle sue più celebri (forse la più perfetta) composizioni, al pari di It Must Be A Camel, sembrano recuperare un che di orientaleggiante, un altro marchio di fabbrica zappiano.


Altro capolavoro di Zappa è Weasels Ripped My Flesh, molto vicino al jazz d’avanguardia, in special modo in brani come Didja Get Any Onya?, con il sax lamentoso alla Anthony Braxton, il contrabbasso in stile Ornette Coleman, le voci declamanti, i suoni casuali. Spicca anche Directly From My Heart To You, con il suo gusto per il contrappunto e la concettuale Prelude To The Afternoon Of A Sexually Aroused Gas Mask. La sezione ritmica imponente si erge in Toads Of The Short Forest, mentre le chitarre psichedeliche di Get A Little anticipano i sette minuti narcotici di Eric Dolphy’s Memorial Barbecue. Senza contare, peraltro, l’avanguardia di Dwarf Nebula Processional March & Dwarf Nebula, con i suoi virtuosismi corali e della conclusiva Weasels Ripped My Flesh, un autentico diluvio di distorsioni. Da segnalare anche i richiami al primo Zappa di Freak Out! ( Oh No).


L’album potrebbe tranquillamente consacrarsi come un monumento della civiltà musicale, la più variegata testimonianza della sua atipicità. E’ forse l’album definitivo di Zappa, assai meno auotindulgente di Hot Rats, assai più serioso di Uncle Meat. Nei contrappunti strumentali, nelle fughe jazz-rock ( Orange County Lumber Truck - anticipazione dei migliori Soft Machine - , nelle lunghe pause strumentali, con il chitarrismo di Zappa talvolta in primissimo piano (Guitar Wants To Kill Your Mama), talvolta in lotta col barrito del sax, vengono scritte grandi pagine di musica. Un disco perfetto.


In Burnt Weeny Sandwich ritorna il beat da stupid-songs in WPLJ, ma a brillare sono i temi circensi di Igor's Boogie, Phase One e di Overture To A Holiday In Berlin. Più complessa e involuta è Theme From Burnt Weeny Sandwich, come più elegante e classicheggiante è Igor's Boogie, Phase Two e Holiday In Berlin, Full-Blown, il capolavoro dell’album. Scene thriller in Aybe Sea e in Little House I Used To Live In, danze corali in Valarie.


Gli anni ’70-80 vedranno Zappa sempre più vicino alle classifiche di vendita, pronto a realizzare qualsiasi disco, non necessariamente con ispirazione, alimentando quegli stereotipi che agli inizi della carriera intendeva sbeffeggiare, indugiando sin troppo su generi consueti, che col suo talento, inizialmente aveva ispirato, come soltanto i grandi musicisti sanno fare. Un tipico esempio può essere rappresentato da album come Roxy And Elsewhere (con Pygmy Twylyte dominata dal chitarrismo non trascendentale di Zappa) , Bongo Fury e Joe’s Garage.


DISCOGRAFIA CONSIGLIATA


· Freak Out! (1966) ****


· We're Only In It For The Money (1967) ****


· Uncle Meat (1969) ****


· Lumpy Gravy (1969) *** ½


· Hot Rats (1969) *** 1/2


· Weasels Ripped My Flesh (1970) ****


· Burnt Weeny Sandwich (1970) ****


· Roxy And Elsewhere (1974) ***