, con il suo intermezzo di liscio dopo il tripudio di distorsioni dell’inizio.
Altro brano che riprende non poche idee dalle danze moderne dei Pere Ubu è
Cccp, con basso sincopato, clima d’allarme, folate atomiche. In seguito Ferretti proclama il suo leit-motiv, mentre le chitarre gracchianti e il recitato richiama alla mente gli
Einsturzende Neubaten. Il chitarrismo dei CCCP è, almeno per il panorama italiano, assolutamente inaudito.
Altro pezzo di gran classe è
Morire, con chitarra e xilofono, voce filtrata, clima da thriller. Una specia di tarentella da incubo, con versi apocalittici (la morte è importante per chi non riesce a vivere). I Pere Ubu vengono così riproposti nella sezione ritmica e nei cambi di tempo, mentre il leit-motiv stavolta è produci-consuma-crepa, inno degli anni ottanta altri.
Io Sto Bene è un synth-pop raggelante, una sorta di rilettura dei Joy Division riletti non alla luce esistenzialista, ma semi-politica come sopra (non studio/non lavoro/non guardo la TV/non vado la cinema/non faccio sport). Il finale è un coro ipnotico alla
Feelies, ma con strumenti sintetici.
Allarme indugia finanche in un tango, prima di tramutarsi in un synth robotico, epitome dell’era della macchine – più da supermarket che da industria.
DISCOGRAFIA
Affinità/Divergenze (1985) ****