hanno dato vita ad una saga rumorista ed eterodossa, che prendendo labbrivio dallespressionismo, è giunta a lambire lavanguradia tonale.
In
Zeichnungen das Patienten OT passano in rassegna tanto il tribalismo nero di prima, quanto i conati cosmici di un
Klaus Schulze, ma filtrati da dimensioni altre. Il risultato è un marasma, un disordine organizzato che assume siginifcati pagani.
Vanadium esordisce con un ipnotico rumorismo metallico che cambia di continuo prospettiva. Un giro di basso altera il suono e si acompagna a voci declamamti, mentre la musica sinnalza in un pieno wagneriano.
Die Genaue Zeit si ricollega idealmente ai silenzi di
John Cage, ma è solo la punta di un iceberg. Alle consuete voci declamanti, stavolta è un minimalismo inquietante che si affianca ai rumori assortiti. Frattanto una chitarra garrisce accordi scheletrici in un paesaggio estremamente cupo. Un andamento curioso di tarantella prelude al finale, versione metallurgica dei
Tuxedomoon. In
Abfackeln le escursione libere di chitarra vengono doppiate dalla sezione ritmica tellurica. Il capolavoro è forse
Armenia, ancora caratterizzata dalla figura ritmica minimalista, appena accentuata da voci inquietanti. Il loro contrappunto naturale è un synth melodico, a sua volta contrastato da urla disumane. Il chitarrismo metallurgico viene doppiato da un senso di tragedia imminente e di grandezza wagneriana.
DISCOGRAFIA
·
Zeichnungen das Patienten OT (1983) ****