Lidea di fondo è di eseguire una temperie angosciosa con uno strumento guida, immediatamente bissato da suoni talvolta onomatopeici, talaltra interscambiabili, ancora indiscernibili. E un programma agonizzante, che farà, nel corso dei 90, non pochi proseliti (
).
Undertow, dellanno dopo, se è possibile, rincara la dose, ma perde molta della cretività dellopera prima. Ci si concentra così sui dub, i brani esotici che si alternano fra un terremoto sonico e laltro.
Clockwork Dub, in particolare, è forse la più avveniristica,
Watch Yer Step, più accessible, laddove
Major Key Dub raggiunge i più alti livelli di trasformismo.
Dubbing In The Sinai conferma la statura del trio venuto dal Missouri. Per il resto lalbum ricalca, con minor ispirazione, il predecessore.
Sawtooth è potente e rumorosa, e si contraddistingue per i riff sin troppo autoindulgenti,
Atomic WhipAlice In My Fantasies è smaccatamente hendrixiana. Più interessante è
Drowning, inaugurata da un assai poco pretenzioso hardcore, ma che si ripiega in un afflata metafisico. Rimane ancora tempo per il cupo incubo psichico di
Rollercoaster e per la prodromica per il math-rock tutto
Wailing Wall
Il progetto Azonic è varato da Andy Hawkins, chitarrista dei Blind Idiot God.
Halo perde così gran parte dei conati avanguardistici degli esordi per ripiegare in variazioni hendrixiane affatto mutevoli. I brani si allungano a dismisura.
Beyond The Pale ha inizio con uneffettistica consumata, feedback, movimenti tellurici. E una lunga tour de force chitarristica, deformata e mostruosa, a tratti rumorista, sempre nellorlo della follia, prodromica forse degli
Hash Jar Tempo, degli Earth, di Kaspar Brotzmann e delliperpsichedelia giapponese dei Mainliner.
Headwaters da ancor più lidea del vuoto e dellatonale e di come la cacofonia possa inserirsi in queste istanze.
DISCOGRAFIA
BLIND IDIOT GOD
Blind Idiot God (1987) ****