Dopo la parentesi coi Dissolve vengono pubblicati gli album sperimentali e improvvisati a nome degli Hash Jar Tempo, frutto della collaborazione coi
.
, del 1997, ma registrato nel 1995, è una suite di oltre 70 minuti, con brani privi di titolo. La musica passa di continuo dall’ostentazione della propria grandezza, sino alla chiusura impressionista dei propri fraseggi. I brani sono talvolta impressionanti e ininterrotte deformazioni strumentali, quando non indulgono in meccanismi puramente statici. I momenti di onnipotenza musicale si sposano con altri in tono minore, ora elucubrati, ora sintomo di stati d’animo differenti. Una commistione geniale fra la psichedelia, lo space-rock, il surrealismo.
In
And Now The Rain Sounds Like Life Is Falling Down Through It, album solista del 1998, spicca il delicato pianismo con tocchi classicheggianti di
No She Never Made It To Japan e di
Opportunity Passed In Less Than A Minute, il canto baritonale alla
Ian Curtis di
In Our Own Time; il fantasma di
Careful With That Axe, Eugene dei
Pink Floyd in
Down From That Hill And Up To The Pond, le distorsioni e i disturbi metronomici, al termine dei quali rimangono solo le percussioni della
title-track; il tono cantautorale vagamente
barrettiano e fiabesco di
Entertaining Mr Jones. Talvolta la musica segue un’ascesa trionfalistica, come in
Catherine at Aldeburgh e in
In Another Time. Al confine fra il mantra e il magma sonoro si pone
Algeria?. E’ musica fatta solo di percussioni, è rumore allo stato puro, il messaggio è inintelligibile, come in
It All Home, ispirato a Oblomov di Gancarov, dove la voce farnetica frasi senza senso, il clima è di completo dormiveglia, ma soprattutto le chitarre suonano come la batteria.
Kafka Was Correct appartiene allo stesso filone, coi suoi rintocchi di chitarra che non vogliono diventare una sequela di accordi. In
A Little Soundtrack qualcosa ricorda un pianoforte, ma forse è una chitarra. Ogni strumento si scambia con un altro e cambia le proprie funzioni, proprio come succederebbe… nei sogni;
E’ del 2000 l’ultimo capolavoro solista di Montgomery.
The Allegory of Hearing ha non poco in comune con il
sound dei migliori Grateful Dead.
Ex Cathedra è un affastellarsi di note celestiali, una
Dark Star del nuovo millennio. Il più ovvio contrappunto al
sound sregolato e snervante degli Hash Jar Tempo è questa musica celestiale di Montgomery solista: i deliri spaziali sono diventati elucubrazioni-masturbazioni chitarristiche. Il moto continuo di
Rock, Sea, Muse, Seek cambia solo nella prospettiva, mentre
As Te Dali Lama Was Remarking I Believe è dominata da un’unica, insistita frase di chitarra. Rasenta la claustrofobia la breve
Sounding The Abyss coi suo i disturbi sonori, il più naturale contrappunto della melodia superba e ariosa di
Where The Belltower Once Stood .
From A Promontori cedono il passo al dipanarsi delle chitarre di
Resolution Island Suite, prima dell’attacco blueseggiante di
At the The Intersection of Herzog &... che anticipa
Above All, ricco di contrappunti sonori e la dolce elegia di
Compassion.
DISCOGRAFIA
DADAMAH
•
This Is Not A Dream (1992) ****
DISSOLVE
•
That That Is (1995) *** ½
•
Third Album For The Sun (1997) *** ½
HASH JAR TEMPO
•
Well Oiled (1997) ****
o
Under Glass (1998) ****
MONTGOMERY
o
Scenes From The South Island (1995) *****
o
Temple IV (1996) ****
•
And Now The Rain Sounds Like Life Is Falling Down Through It (1998) **** ½
•
The Allegory Of Hearing (2000) *** ½