L’opera s’insinua nelle spire della mente ed è raro sentire tanta completezza di suoni e strumentazioni, a prescindere dai generi. Tuttavia, la conversione della band al jazz segnerà , ad un tempo, un salto di qualità, ma anche una delusione, poiché il tessuto sonoro, per quanto più compatto, apparirà meno completo.
In ossequio al jazz, eccoli presentare l’album
Amassed, del 2002.
Double Cross riparte dal
be-bop, mentre la strascicata, esotica e sincopata
title-track, allo stesso modo, rende omaggio ai grandi del passato, rivisitandoli in chiave moderna. La genialità dell’idea è pari solo a quella dei compositori, capaci, nel brano
Wormwood di creare un’ode al caos con droni minacciosi e distorti, in palese contrasto con la solennità degli organi di
Lit. Le trovate della band non si fermano qui. Ogni minuto riserva una sorpresa, come nell’improvvisazione di
Maroc e nell’alternarsi di suoni infernali e caotici con altri più soffici di
. Questo continua altenarsi fra il violento movimento tellurico e la quiete è forse la cifra stilistica dell’album e della band.
DISCOGRAFIA
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Disappeared (2000) *** 1/2