Accanto alle radici celtiche, ai testi forbiti (fatto raro per la musica rock), alla
fra jazz, soul specie nellinterpretazione Bob Dylan, le radici musicali di
sono forse da ricercare nel flusso di coscienza a metà strada fra il conterraneo Joyce e il pragmatista James, con spreco di strumenti etnici.
La
title-track fluttua così in un infinito conato di note sfuggenti e sibilline, impreziosite da richiami etnici svagati e malinconici, la voce è quasi sognante;
Madame George recupera i richiami soul , ma si distingue ancor di più per la voce declamante, un autentico flusso di coscienza joyciano, inserito in un tappeto ritmico affatto accessibile. Il capolavoro è forse
Beside You, che sarebbe potuto essere un classico del rhythm and blues, dominata dalla voce ora isterica, ora rabbiosa di Morrison che si libra fra lo xilofono e il contrabbasso
monstre. Con questa prova, Morrison divide con
Buckley per lo scettro di miglio cantante dogni tempo.
Moondance, del 1970, è decisamente più rilassato. La
title-track è un brano swingante, che fa trapelare qualche emozione nelleccellente assolo di sax e nei fiati di sottofondo, ma fa sembrare un ricordo lontano lo sbraitare di un tempo di Morrison; la marziale
And It Stoned Me con piano e sax a duettare squisitamente potrebbe essere il capolavoro, in special modo per quei suoi colpi a vuoto e per la coda matafisica;
Into The Mystic perde del tutto listeria di un tempo, sostituendola con un cadenzato troppo comune agli altri cantautori.
DISCOGRAFIA
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Astral Weeks (1968) **** ½