Le cronache riportano che la band fu piuttosto sottovalutata ai suoi tempi (un classico), ma che in seguito diventerà un punto di riferimento per più di un musicista (un altro classico). In realtà, licenziarono solo due album brevi, il secondo dei quali,
, del 1987, è il punto di incontro fra l’hardcore anni ’80 e i suoni celebrali anni ’90 (il rock come astrazione).
Il primo EP omonimo, datato 1987, contiene il marziale poliritmo di
Hammering So Hard e l’eccezionale
Thursday capolavoro della batteria e delle chitarre che si rincorrono all’impazzata, ma anche i virtuosismi armonici di
Sun God, il
maelstrom di
When I Fall, il chitarrismo cingolato di
Final Charter, i moti inusuali di
Mixed Blessing, la fantasiosa ed eclettica
Disguise, la meditata ed urlata
Perfect.
Skag Heaven è uno dei capolavori degli anni ’80.
Kid Dynamite è un incalzante
boogie ricco di cambi di tempo;
Virgil’s Return è caratterizzato dai virtuosismi delle chitarre;
Black Light Poster Child è caratterizzato dal ritmo incalzante;
Choose Yr Poison ha inizio con degli accordi ragionati, per poi procedere per scosse telluriche. Il capolavoro è forse
Short Straw Wins, con i suoi accordi ragionati e il canto solenne. Il canto filtrato di
Kick The Catfarà grande gli Slint, come le pause strumentali di
Too Close to the Fire faranno grandi i
Bitch Magnet prima e i Gastr Del Sol poi. In questi due brani convergono le anime configgenti di McMahan e Grubbs.
Rimane tempo ancora per punk-song alla
Dead Kennedys o alla Replacements come
Slake Train Coming, per gli accordi frastagliati di
Rose Island Road e per la stralunata
Tape from California.
DISCOGRAFIA
·
Squirrel Bait EP (1987) *** ½
·
Skag Heaven (1987) ****