di Don Cherry era fatta di manipolazioni elettroniche e del suono sfiatato della tromba. In Newby questo portato si fa vieppiù evidente nelle sovrapposizioni timbriche, ancor prima che in un’aulicità che in Hassell era assai meno evidente, celata come e ra nell’inprovvisazione.
In
Ecology Of Souls (1993),
Equinox, imparentata con la tromba di Hassell, si esalta in colpi ritmici ed esoterici. Comunque minimalista, questa musica insegue toni ipnotici che richiamano alla mente le civiltà aborigene. L’opera antropologica continua con
Persephone con la tromba e il flauto che si fanno sofferenti in un nugolo di percussioni elettroniche. La bisbigliata
Ephemera si staglia intorno ad un silenzio spettralem che in
Odalan si trasmutano in suoni casuali. La sola
Glossolalia rinuncia all’aulicità per ripiegare in un suono più convenzionale.
Tutto diverso è così
Trance Mission, dal nome dell’accolita, dedita a qualsiasi tipo di musica, che accompagna ora Newby.
Bo Didgeley potrebbe essere un mambo della jungla,
Folk Song ha un’introduzione romantica per poi reiterare lo stesso tema alternandolo a più riprese. Affatto epidermica, questa musica vive della multiforme varietà degli esecutori. Così
Tunnels si avvicina al genere ambient, mentre
Rig risulta essere la più accessibile e mazzata.
Tjilpi II, coi suoi impietosi poliritmi, porcede a passo di tarantella, laddove
Vee Dee Vu potrebbe finanche sembrare un marcia funebre della jungla.
DISCOGRAFIA
KENNETH NEWBY
v
Ecology Of Souls (1993) *** ½
v
Trance Mission (1993) *** ½