recensioni


FRANCO BATTIATO


Franco Battiato è stato un astuto sperimentatore di musiche e di suoni.


Dopo un iniziale esperienza di musica commerciale, a partire dagli anni ’70 si avvenura nel territorio della musica sperimentale, realizzando una serie di album a cavallo fra il rock-progressive e la kosmische music. In verità, si trattava di album dominati da melodie di sintetizzatori, tutto sommato nella media del periodo (appaiono sin troppo simili a quelle dei Tangerine Dream ).


In “Sulle Corde di Aries”, i brani “Sequenze e frequenze” e “Aria di Rivoluzione” offrono momenti di melodie elettroniche sofisticate, mentre il successivo “Clic”, del 1974, appare più che altro sulla falsariga del precedente.


Dopo una serie di album interlocutori, giunge alla ribalta con “L’era del Cinghiale Bianco”, del 1979, un album di pop sofisticato, dominato dalla title-track e dal brano “Il Re Del Mondo”, caratterizzato dal testo ermetico.


“Patriots”, dell’anno dopo, rincara la dose, offrendo momenti di pop elettronico (“Up Patriots To Arms”) e di melodia quasi cantautorale (“Prospettiva Nevskij”, uno dei suoi capolavori).


La “Voce Del Padrone”, del 1981, uno dei dischi più venduti d’ogni tempo, è un insieme di hits da classifica, un ottimo tentativo di sposare l’intellettualismo con la comunicabilità.


Nel successivo “L’Arca di Noe”, può essere segnalata la splendida “Radio Varsavia”, ma non mancano le hits come “Voglio Vederti Danzare”.


“Orizzonti Perduti”, invece, segna una svolta verso il genere cantautorale.


“Mondi Lontanissimi”, del 1985, si segnala per gli ottimi brani “No Time No Space” e “L’Animale”.


“Fisiognomica” , del 1988, segna l’avvicendamento dal brano pop a quello d’autore. “L’Oceano Di Silenzio” e “E Ti Vengo A Cercare” sono brani fra i migliori della sua carriera.


“Come Un Cammello In Una Grondaia”, del 1991, riprende più o meno le stesse tematiche, ma scade nel banale (“Povera Patria”).


“Cafè De La Paix” riesce, ancora una volta, ad equilibrare il brano pop orecchiabile con certe istanze intellettualistiche, mentre “L’Ombrello e La Macchina Da Cucire”, coi suoi testi filosofici, risulta piuttosto interessante, ma un po’ meno riuscito.


Un’ ulteriore svolta nella sua carriera sarà data dall’avvicinarsi ai moduli e agli stilemi del rock. In album come “L’imboscata” e “Gommalacca”, il dominio è dato non più come negli anni ’70 dai sintetizzatori, o, come negli anni ’80, dalle tastiere, ma dalle chitarre elettriche, che conferiscono un clima di aggressività che stona non poco sia con le doti interpretative dell’autore, sia con le tematiche affrontate.


DISCOGRAFIA


Sulle Corde Di Aries (1973) **


Clic (1974) **


L’Era Del Cinghiale Bianco (1979) ***


Patriots (1980) ***


La Voce Del Padrone (1981) ***


L’Arca Di Noe’ (1982) ***


Orizzonti Perduti (1983) **


Mondi Lontanissimi (1985) *** ½


Fisiognomica (1988) **** ½


Come Un Cammello In Una Grondaia (1991) *** ½


Caffe’ De La Paix (1993) ***


L’Ombrello E La Macchina Da Cucire (1995) ***


L’imboscata (1996) ** ½


Gommalacca (1998) **



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