DREAM SYNDICATE
recensioni


DREAM SYNDICATE


I Dream Syndicate sono stati la più grande band degli anni ’80. La loro influenza sulle generazioni successive sarà immensa.


Il punto di partenza dei Dream Syndicate era costituito, come al solito, dai Velvet Underground , ma anche dai Television . Il complesso, però, era non poco influenzato anche dal folk tradizionale. In effetti, una delle costanti della loro carriera sarà data da un richiamo continuo a certe melodie, dilaniate alla base dalle distorsioni della chitarra.


L’afflato melodico, in fin dei conti, non risulta essere mai assente. I Dream Syndicate, in tal senso, si mostravano appieno per quel che erano: una band di post-new wave che, abbandonate le istanze iper-sperimentali optavano per il più crudo realismo.


Il loro era, in ultima analisi, un folk-rock deturpato alla base dalla dissonanza, che, costituendo la loro cifra stlilistica, era anche la rappresentazione delle loro temperìe esistenziali, ma offriva, con le melodie tutto sommato essenziali delle loro produzioni, anche un viatico e una liberazione da quelle stesse temperìe.


The Days Of The Wine And Roses, del 1982, è uno dei massimi capolavori d’ogni tempo. La title-track è quelle che compendia appieno tali istanze, che non vengono tradite neanche nella melodica Too Little Too Late . I vertici della loro creatività vengono comunque raggiunti con le distorsioni di When You Smile , uno dei migliori brani d’ogni tempo. Si osserva un crescendo emotivo che si accompagna con le distorsioni e i feedback e che dimostra il viatico esistenziale che queste costituiscono, ponendosi come viatico del crescendo narrativo e melodico della composizione. A tale istanza fa da contrappunto l’anemica Until Lately. Tell Me When It's Over e Definitely Clean , invece, appaiono più calme ed anticipano ciò che i Dream Syndicate realizzaranno in seguito. Halloween è l’altra faccia del disco, con il raga e i feedback a lasciare il segno sulla composizione e sul sound essenziale del gruppo.


La cifra stilistica della band era data dai feedback che, come detto, erano il significante e il significato della loro musica. Persi gli assoli, il sound, divenuto più essenziale, risultava più inconsistente. La prova è data dal comunque ottimo album The Medicine Show, del 1984. I brani si dilatano, ma perdono ll realismo e i significati dell’opera d’esordio. I Dream Syndicate si limitano a realizzare ottima musica e a suonarla bene. Spiccano la title-track, John Coltrane Stereo Blues, Burn e Witness, brani, questi ultimi, prodromici, che influenzeranno grandemente le generazioni successive, in special modo per il sound offerto dalla chitarra.


L’evoluzione-involuzione proseguirà nei successivi lavori, nessuno dei quali, ad ogni modo, sembrerà in grado di raggiungere i risultati dell’opera d’esordio.


DISCOGRAFIA CONSIGLIATA


Days Of The Wine And Roses (1982) ****


The Medicine Show (1984) ***



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