Ma i capolavori sono ben altra cosa. In tutti i loro lavori, con tutta la buona volontà possibile, lautoindulgenza di fondo che li domina non può non far pensare ad una band che, pur avendo realizzato buona musica, è stata comunque sopravvalutata.
La loro discografia si compone di pochi ma siginificativi dischi.
The Doors, del 1967, annovera
hits del calibro di
Light My Fire (con straordinaria
performance di Manzarek) e
Break On Through , che, in una certa misura, può essere considerato un brano proto-punk. Il vero capolavoro dellalbum è
The End, unorgia sonora, uno dei primi brani di art-rock (i coevi
Velvet Underground ne realizzavano una miriade, con una naturalezza infinitamente superiore).
Strange Days conserva, più o meno, lo stesso impianto sonoro, ma i successivi lavori appariranno molto più deludenti e meno ispirati.
DISCOGRAFIA
The Doors (1967) ***
Strange Days (1968) ** ½